Gran Fondo Livigno Alè: show vero nel cuore delle Alpi. Trionfano Jack Burke e Laura Simenc

Photo Credit: Granfondo Livigno Alè
Non è stata una semplice granfondo, ma un’esperienza che chiunque fosse presente si porterà dietro a lungo. Livigno ha regalato una giornata da cartolina a oltre 1000 ciclisti, giunti da ogni angolo del mondo per partecipare a un evento che unisce paesaggi mozzafiato, passaggi storici e la fatica vera, quella che piace a chi ama la bici sul serio.
La gara, inserita nel circuito Prestigio, doveva originariamente prevedere il passaggio su alcuni colli monumentali – tra cui il mitico Stelvio – ma una frana all’ultimo momento ha costretto gli organizzatori a una scelta difficile ma saggia: annullare il percorso lungo e concentrare tutto sulla mediofondo. Risultato? Poco più di 100 km e 2050 metri di dislivello, ma nessun rimpianto.
Partenza dall’imponente centro Aquagranda, quartier generale del ciclismo e non solo, con sfilata nel centro di Livigno prima di buttarsi subito sulle prime salite: la Forcola, poi il Bernina, il passaggio in Engadina, e quel tunnel Munt La Schera che sembra un portale verso un’altra dimensione. Ma è nel finale che si è fatto davvero sul serio, con le pendenze del Passo Eira e la salita conclusiva al Mottolino, la stessa su cui Pogacar ha lasciato il segno nel Giro d’Italia 2024.

Il “Segmento Pogacar” – una vera e propria gara nella gara – ha premiato i più forti sul tratto Passo Eira-Mottolino. E guarda caso, a volare lì sopra sono stati gli stessi che hanno conquistato anche la vittoria assoluta: il canadese Jack Burke, e la slovena Laura Simenc, che ha letteralmente dominato tra le donne.
Il podio maschile si è completato con Patrick Facchini (Team Sildom Garda), distanziato di circa due minuti, e Paolo Castelnovo (MP Filtri), terzo a pochi secondi dal secondo posto. Nella gara femminile, dietro Simenc troviamo Maria Elena Palmisano (Garda Matergia), seconda a oltre sei minuti, e Mara Manfredi (MG.K Vis Olmo), staccata di quasi otto.


Una giornata vissuta ad alta quota, sotto un cielo finalmente sereno, dove il freddo alpino è stato l’alleato perfetto contro il caldo torrido che attanaglia il resto d’Italia. Livigno si è confermata ancora una volta non solo capitale dello sci, ma paradiso assoluto per chi vive di ciclismo. Un mix di tecnica, spettacolo e paesaggi da sogno che ha convinto tutti, dai campioni ai semplici appassionati.
Il conto alla rovescia per l’edizione 2026 è già iniziato. L’appuntamento è per il 27 giugno. E se amate le salite vere, segnatevelo in rosso.