Giro del Mito 2025: una prima edizione che lascia il segno a Bagno di Romagna

Photo Credit: Giro del Mito
Il Giro del Mito ha scritto una prima pagina memorabile nel calendario delle Granfondo italiane. L’appuntamento del 13 luglio a Bagno di Romagna ha saputo unire organizzazione impeccabile, passione ciclistica e paesaggi maestosi, regalando a centinaia di partecipanti un’esperienza epica. Presente anch’io al via, ho scelto di affrontare il percorso lungo (133 km), restando colpito non solo dalla bellezza del tracciato, ma anche dalla cura maniacale che l’organizzazione – a firma River22 Sporting Club – ha dedicato a ogni dettaglio.
Un viaggio tra storia, natura e leggenda
Con due percorsi (69 km e 133 km), la gara ha attraversato luoghi iconici del ciclismo, come il Passo dei Mandrioli, il Monte Fumaiolo, il Passo della Calla, e il Carnaio. Un itinerario che profuma di Giro d’Italia, di grandi imprese, di Marco Pantani e delle leggende delle due ruote. Ma anche un’immersione nel cuore delle Foreste Casentinesi, tra salite impegnative, discese tecniche e panorami mozzafiato.

Il più veloce sul percorso lungo è stato Patrick Facchini (Team Sildom Garda), che ha fermato il cronometro a 3h53’59”, aggiudicandosi anche la cronoscalata.
Lo segue Stefano Stagni (ASD Gianluca Faenza), chiude il podio Alessandro Frangioni (Team Go Fast).


In campo femminile, dominio di Giulia Medri (MG.K Vis Olmo Promotech) in 4h29’49”, autrice di una prestazione grandiosa. Secondo posto a 7 minuti per la compagna di squadra Elisa Leardini, a chiudere il podio Lisa De Cesare (Team Cingolani Specialized).


Sul tracciato corto (69 km), successi di Emanuele Labate e Eleonora Calvi Di Coenzo.
Una festa che ha coinvolto tutto il paese
L’atmosfera a Bagno di Romagna è stata quella delle grandi occasioni. Fin da sabato 12 luglio, il paese si è trasformato in un villaggio del ciclismo, con area expo, musica live, food truck, spettacoli per bambini e il DJ set di Radio Studio Delta a concludere la giornata. Una vera festa di sport e comunità, che ha coinvolto non solo gli atleti, ma anche famiglie, accompagnatori e cittadini.